venerdì 23 luglio 2010

Periodo stressante per le banche europee

Sono usciti oggi i risultati degli stress test relativi alle maggiori banche europee. 91 istituti di credito sono stati messi sotto "stress" dall'organismo europeo CEBS (Committe of European Banking Supervisors), il quale ha verificato la capacità degli stessi di reggere eventuali shock finanziari futuri, quali variazioni dei tassi e peggioramento creditizio dei Paesi UE, utilizzando il TIER 1 ratio.

Innanzitutto, cos'è il TIER 1 ratio? 

L'attività bancaria, come qualunque attività, è rischiosa. Il bilancio di una banca è strutturato come quello di una normale società: nell'attivo avremo gli impieghi (in questo caso prestiti, finanziamenti ecc...), mentre nel passivo avremo patrimonio netto (di competenza degli azionisti) e i risparmi raccolti tra il pubblico. 
Basilea 2 stabilisce i requisiti minimi di capitale, obbligando le banche a detenere un rapporto tra il patrimonio di base, o TIER 1 (capitale sociale maggiorato delle riserve di utili non distribuiti e di altri particolari strumenti a lungo termine) e il totale delle attività in essere ponderato per il rischio non inferiore a 4%. 

Lo stress test è stato effettuato con l'obiettivo di testare la stabilità delle banche nello scenario macroeconomico peggiore, che ipotizza un rallentamento nella crescita economica dell'UE nei prossimi anni accompagnato da un rialzo dei tassi di interesse e il peggioramento del rischio di credito dei singoli Stati dell'UE. La particolarità del test è che fissa il valore limite del ratio in 6%:  il TIER 1 ratio dello scenario peggiore non deve scendere sotto il 6%, pena la bocciatura della banca e il mancato superamento del test. 

I test della CEBS hanno condotto ai seguenti risultati:
  • sette banche sono state bocciate in quanto presentano, in caso di scenario peggiore, un TIER 1 ratio inferiore a 6%;
  • trentadue banche hanno superato il test di poco, presentando un ratio compreso tra 6% e 8%;
  • ventotto banche hanno superato il test con un ratio compreso tra 8% e 10%;
  • quindici banche hanno conseguito un ratio compreso tra 10% e 12%;
  • sei banche hanno raggiungo un ratio compreso tra 12% e 15%;
  • tre banche hanno superato il test con un ratio superiore al 15%.


Delle sette banche bocciate, cinque sono spagnole, una tedesca e una greca. La peggiore è risultata il GRUPPO DIADA (CAIXA DÉSTALVIS DE CATALUNYA, CAIXA DÉSTALVIS DE TARRAGONA, CAIXA DÉSTALVIS DE MANRESA), con un ratio pari a 3,9%.
Per raggiungere i requisiti standard, le sette banche avrebbero bisogno di un patrimonio netto aggiuntivo pari a 3,5 miliardi di euro. 

Dall'altra parte della classifica, tre istituti di credito hanno raggiunto degli indici molto positivi, superiori al 15%. Questi sono la spagnola BANCA MARCH, S.A., l'ungherese OTP BANK NYRT. e la polacca PKO BANK POLSKI.

Per quanto riguarda l'Italia, le cinque banche analizzate hanno conseguito un ratio medio di 7,2%. La migliore è risultata INTESA SANPAOLO (8,2%), seguita da UNICREDIT (7,8%), BANCO POPOLARE (7,0%), UBI BANCA (6,8%) e MONTE DEI PASCHI DI SIENA (6,2%). Tutte hanno comunque superato il test, seppur con qualche difficoltà.
La figura sotto mostra il TIER 1 ratio medio per ciascuna nazione.


Nonostante i risultati "non negativi" sul sistema bancario europeo, non si sono registrate evidenti reazioni sul mercato borsistico. Relativamente alle sole banche italiane si segnalano infatti le seguenti variazioni:
  • +0,20% per MONTE DEI PASCHI DI SIENA;
  • +0,10% per INTESA SANPAOLO;
  • +0,21% per BANCO POPOLARE;
  • +0,12% per UNICREDIT;
  • -0,61% per UBI BANCA