Oggi il tasso di cambio euro - dollaro ha raggiunto 1,19. E' il più basso valore assunto dal tasso di cambio da marzo 2006, il che equivale a dire che le vacanze e/o gli acquisti negli Stati Uniti non sono più convenienti come prima.
Il grafico mostra l'andamento del cambio euro - dollaro dal 1° di giugno 2009 al 7 giugno 2010.
In questo arco temporale l'euro è arrivato a quotare 1,51 dollari (precisamente nel dicembre 2009).
Cosa è successo dopo? A partire soprattutto da aprile, le quotazioni dell'euro contro dollaro sono drasticamente crollate a causa dei dubbi sulla capacità di alcuni Stati Europei (in primis Grecia, Portogallo e Spagna) di rimborsare i prestiti obbligazionari, ovviamente denominati in euro.
Ed eccoci alla situazione attuale. Se avessi cambiato 1.000 euro in dollari un anno fa avrei ottenuto circa 1.400 dollari. Se adesso decidessi di riconvertire tali dollari in euro, otterrei 1.180 euro: ciò equivale ad un rendimento di quasi il 20% in un anno sfruttando solo le fluttuazioni dei tassi di cambio.
Se invece avessi investito in dollari il giorno del picco (1° dicembre 2009) avrei ottenuto, sempre con 1.000 euro, ben 1.509 dollari che, riconvertiti oggi, darebbero 1.260 euro, cioè il 26%!
Ovviamente fare questi calcoli ad eventi già accaduti è solo un esercizio, ma rende l'idea di quanto possa influire l'andamento dei tassi di cambio sulla redditività di un'impresa che vende o si rifornisce all'estero e di quanto possa contribuire la voce Utile/Perdite su cambi sull'utile/perdita netta.
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