mercoledì 30 novembre 2011

Risparmio energetico: l'illuminazione dei parcheggi sotterranei


L’illuminazione è un fattore molto importante nella gestione di un parcheggio, soprattutto se sotterraneo.
Aree di questo tipo infatti necessitano di un sistema di illuminazione attivo 24 ore al giorno, per cui è assai importante utilizzare dispositivi di illuminazione il più efficienti possibili, al fine di poter conseguire un risparmio in termini di energia consumata e di costi di manutenzione.
I prodotti per l’illuminazione realizzati mediante tecnologia LED permettono di raggiungere entrambi gli obiettivi: i LED infatti permettono di consumare molto meno rispetto alle tradizionali lampadine e hanno una vita utile molto più elevata (durano 5/6 volte di più).
Nella simulazione sarà presentata una stima dei costi ed un confronto tra un sistema di illuminazione tradizionale al neon e un sistema di illuminazione a LED.

Dati consumo elettrico
N. di ore giornaliere di funzionamento
24
N. di giorni di funzionamento (in un anno)
365
Numero di ore annue di funzionamento
8.700 ore
Costo energia (€/kWh)
0,19 €


Considerando un impianto di illuminazione acceso 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno, si avranno circa 8.700 ore di funzionamento.
La tabella successiva mostra le caratteristiche standard di un tubo fluorescente al neon da 58W e di un tubo LED WOOMI da 22W.

Modello
Neon
LED
Potenza
58W
22W
Durata stimata
10.000 h
50.000 h
Costo
2,50 €
52,90 €


Senza considerare l’alimentazione, un tubo neon da 1500 mm consuma nominalmente 58W di potenza, ha una durata nominale di circa 10.000 ore e un costo di circa 2,50 euro.
Un tubo LED WOOMI equivalente da 22W è in grado di funzionare fino a 50.000 ore, non ha bisogno di reattore per funzionare e ha un costo di 52,90 euro.
Tenendo conto di un funzionamento di circa 8.700 ore all’anno, si avranno i consumi esposti in tabella.

Modello
Neon
LED
Consumo annuo
504,6 kWh
191,4 kWh
Costo elettricità
95,87 €
36,37 €


Un tubo al neon che rimane acceso per oltre 8.700 ore all’anno ha un consumo di circa 504,6 kWh, che corrispondono a circa 95,87 euro in elettricità.
Un tubo LED WOOMI, acceso per lo stesso periodo, consuma invece 191,4 kWh, che corrispondono a circa 36,37 € in energia elettrica.
Il consumo elettrico di un tubo al neon è pertanto 2,6 volte maggiore del consumo elettrico di un tubo LED. Il ricorso al tubo LED permette quindi un risparmio energetico pari a 59,51 euro, superiore al costo del tubo LED. Di conseguenza l’utente ha recuperato l’investimento iniziale in meno di un anno.

Il vantaggio in termini finanziari è più evidente in caso di sostituzione dell’intero apparato di illuminazione.
La tabella successiva mostra i dati relativi alla sostituzione di un totale di 100 tubi al neon con 100 tubi LED.

Modello
Neon
LED
Consumo annuo totale
50.460 kWh
19.140 kWh
Costo annuo totale energia
9.587,40 €
3.636,60 €
Durata del prodotto
13 mesi
68 mesi

Un impianto di illuminazione composto da 100 tubi al neon consuma circa 50.460 kWh all’anno, contro i 19.140 kWh di un impianto costituito da tubi LED. Dal punto di vista del costo della bolletta, si ha una spesa di 9.587,40 € annui per l’energia elettrica, a fronte di una spesa di 3.636,60 € dei LED.
Il risparmio annuo in termini di energia elettrica è quindi quantificabile in circa 5.950,80 euro, superiore all’investimento iniziale richiesto per l’acquisto di 100 tubi LED.
Inoltre i tubi al neon, con una durata stimata intorno alle 10.000 ore, devono essere sostituiti ogni 13 mesi, mentre i tubi LED possono durare fino a 68 mesi.
L’utilizzo di tubi LED al posto dei tradizionali tubi al neon conduce quindi ad un risparmio in termini di energia consumata (bolletta meno cara) e a minori costi di manutenzione, in quanto possono essere sostituiti una volta ogni 5/6 anni.
Inoltre, oltre ai vantaggi in termini finanziari, si avranno effetti positivi sull’ambiente in quanto i tubi LED
  •   non contengono materiali tossici quali mercurio e piombo;
  •   non emettono radiazioni ultraviolette e infrarossi;
  •   sono facilmente smaltibili;
  •   hanno ridotte emissioni di CO2.

Il risparmio annuo derivante dall’adozione dei tubi LED è quantificabile in 5.473 euro, permettendo quindi un rientro dell’investimento in meno di 12 mesi.





venerdì 16 settembre 2011

venerdì 26 agosto 2011

venerdì 11 febbraio 2011

giovedì 20 gennaio 2011

Visa for China - Visto per la Cina

Oggi sono andato a Milano, con la lettera d'invito e passaporto nella borsa, per richiedere il visto per andare a Shanghai. 
Da qualche mese a questa parte gli uffici preposti per il rilascio del visto non sono più presso il Consolato in via Benaco: dal giugno 2010 infatti le pratiche vengono sbrigate presso il Chinese Visa Application Service Center (CVASC), sempre a Milano ma in Via Liguria 40 (a pochi passi dalla fermata della linea verde Romolo).
Esistono otto tipologie di visto per l'ingresso in Cina:
1) il visto turistico (L VISA), classico, serve per entrare in Cina come turista o per scopi personali (visita amici, parentame vario ecc...);
2) il visto d'affari (F VISA) viene emesso ai cittadini invitati in Cina per tenere conferenze, per affari, per scambi culturali o per periodi di studio inferiori ai 6 mesi. Per richiedere questo visto è necessario portare insieme al passaporto anche una lettera d'invito da parte di un ente privato o pubblico con sede in Cina;
3) il visto per studenti (X VISA) viene rilasciato agli studenti stranieri che vanno in Cina per un periodo di studi o di praticantato superiore ai 6 mesi;
4) il visto lavoro (Z VISA) viene emesso ai cittadini che raggiungono la Cina per motivi lavorativi;
5) il visto per il transito sul territorio cinese (G VISA), emesso ai cittadini stranieri che transitano sul territorio cinese per raggiungere un Paese terzo;
6) il visto per i lavoratori nel settore dei trasporti internazionali (C VISA), emesso appunto ai lavoratori che svolgono il proprio lavoro nel settore dei trasporti internazionali (aerolinee, società di trasporto ecc...);
7) il visto per i giornalisti (J VISA) viene rilasciato ai giornalisti stranieri. A sua volta il J VISA si distingue in due categorie: il J - 1 viene emesso ai giornalisti stranieri che risiedono in Cina, mentre il J - 2 viene concesso ai giornalisti stranieri in Cina solo temporaneamente;
8) il visto per la residenza permanente (D VISA) viene rilasciato ai cittadini stranieri che hanno intenzione di risiedere in Cina in maniera permanente.

Il sito del Consolato cinese (e non solo) dice inoltre che il visto può essere richiesto per uno, due o più ingressi. Tuttavia, come spiegherò più sotto, mi è stato detto che attualmente è possibile richiedere i visti per motivi di studio esclusivamente per un solo ingresso.

Temevo di trovare un sacco di gente e di dover affrontare una fila lunghissima e invece, con sommo stupore, nel giro di 5 minuti di orologio ho consegnato tutte le pratiche al solerte impiegato al bancone, che mi ha poi spiegato le modalità con le quali avrei potuto ritirare il visto. Avrei preferito richiederne uno per ingressi multipli, ma mi è stato comunicato l'impossibilità di averlo: da qualche tempo infatti possono essere richiesti visti per motivi di studio esclusivamente a ingresso unico. Mah.
Nel modulo di richiesta è possibile indicare anche il "grado" di urgenza: più urgente è il visto, meno tempo ci impiegano per rilasciartelo, ma ovviamente il costo è più elevato. 
Solitamente un visto per un passaporto ordinario viene rilasciato nel giro di 4 giorni e può essere ritirato negli Uffici della CVASC oppure, come ho scelto io, può essere consegnato a casa tramite corriere espresso. Quest'ultima modalità prevede il pagamento immediato del visto più il costo addizionale relativo al corriere.
Il visto a singolo ingresso costa 30 euro, a cui si devono aggiungere la commissione applicata dalla CVASC (...) pari a 36 euro e i costi del corriere (9,9 euro). Se uno ha particolare fretta può richiedere il visto entro tre giorni lavorativi (pagando 60 euro di commissioni invece che 36) o entro due giorni lavorativi (pagando 72 euro). Che strozzini.

E ora, dopo l'iscrizione all'Università, anche la pratica visto è completata.

domenica 16 gennaio 2011

Perché il fotovoltaico?

Direttamente dal sito dell'EPIA (European Photovoltaic Industry Association), ecco quali sono i dieci motivi per cui si dovrebbe optare per l'energia prodotta grazie ai raggi solari.

1. Il fotovoltaico richiede una fonte libera e inesauribile.
L'unica risorsa necessaria per la produzione di energia da parte dei pannelli solari è il sole, una fonte libera e inesauribile. Inoltre la maggior parte delle celle fotovoltaiche è costituita da silicio, un materiale disponibile in abbondanza e non tossico.

2. Il fotovoltaico è silenzioso e non produce emissioni inquinanti e nocive.
La combustione di risorse naturali per la produzione di energia può causare fumo, piogge acide, inquinamento nelle acque e nell'aria, nonché anidride carbonica. Il fotovoltaico utilizza esclusivamente il sole come fonte per la produzione di energia e per questo motivo non crea alcuna emissione nociva, contribuendo in questo modo a ridurre il riscaldamento globale.

3. Gli impianti fotovoltaici sono sicuri e altamente affidabili.
La vita utile di un impianto fotovoltaico è stimato in circa 30 anni. Inoltre i moduli solari  sono molto efficienti, in quanto mantengono oltre l'80% della propria potenza iniziale dopo 25 anni e ciò rende la tecnologia fotovoltaica molto affidabile anche nel lungo periodo.
Alti standard qualitativi richiesti dalle normative europee garantiscono agli utilizzatori prodotti molto affidabili.

4. Il pay back time energetico di un modulo fotovoltaico è in costante riduzione.
Il pay back time energetico è il tempo necessario al modulo fotovoltaico per produrre l'energia necessaria per la sua costruzione. Oggi tale intervallo di tempo varia tra gli 1,5 e i 3 anni. Ciò vuol dire che il modulo fotovoltaico è in grado di produrre dalle 6 alle 18 volte l'energia necessaria per la sua costruzione (a seconda della tecnologia utilizzata, del tipo di impianto e della localizzazione geografica).

5. I moduli fotovoltaici possono essere riciclati.
I materiali utilizzati nel processo produttivo, quali silicio, vetro, alluminio ecc..., possono essere riciclati e riutilizzati. Ciò non consente benefici solo per l'ambiente ma permette di ridurre l'energia necessaria per la produzione delle componenti e di conseguenza il costo di fabbricazione dei moduli.

6. I moduli fotovoltaici richiedono poca manutenzione.
I moduli solari non richiedono particolari manutenzioni e sono facilmente installabili.

7. Il fotovoltaico porta l'energia elettrica anche nelle aree rurali più remote.
Gli impianti fotovoltaici offrono un valore aggiunto nelle aree rurali, sopratutto nei Paesi in via di sviluppo dove l'energia elettrica non è disponibile. I sistemi off grid o stand alone, cioè non connessi ad alcuna rete elettrica, consentono di alimentare abitazioni, ospedali ecc... 
Anche i sistemi di telecomunicazione nelle aree più remote utilizzano impianti fotovoltaici.

8. Il fotovoltaico può essere integrato negli edifici.
Gli impianti fotovoltaici e i moduli possono coprire tetti e muri, contribuendo alla riduzione dei consumi energetici degli edifici. Gli impianti sono silenziosi e sono in grado di integrarsi negli edifici anche a livello estetico.

9. Il fotovoltaico ha creato migliaia di posti di lavoro.
Il settore fotovoltaico ha visto una crescita di oltre il 40% negli anni passati, con la creazione di migliaia di posti di lavoro in Europa e nel mondo.

10. Il fotovoltaico assicura all'Europa una maggiore indipendenza energetica.
Per coprire il 100% del fabbisogno energetico europeo si dovrebbe coprire solamente lo 0,7% dell'intero territorio europeo. Di conseguenza il fotovoltaico può assumere un ruolo importante nell'assicurare all'Europa una maggiore indipendenza energetica dagli altri Paesi.

martedì 11 gennaio 2011

Noi siamo i giovani si si si

Tratto dal libro
"Centomila punture di spillo"
di Carlo De Benedetti e Federico Rampini






"Nel nostro paese ogni giorno vengono prese delle scelte "decentrate", perfino a livello individuale, che nel tempo hanno una straordinaria portata strategica. Ogni giovane italiano che dopo aver imparato l'inglese decida di studiare anche il cinese - o l'arabo o il russo - fa un investimento sul proprio futuro che rappresenta anche un miglioramento del "capitale umano" al servizio del sistema paese. Ogni giovane che parte per un periodo di studio - lavoro all'estero affronta dei rischi, mette in gioco tutto ciò che ha per costruire qualcosa: è un pezzo d'Italia che affronta il Nuovo Mondo; se costruiamo le condizioni giuste per utilizzarne le capacità, quel ragazzo o ragazza ci renderà tutti più ricchi. I genitori che incoraggiano i propri figli ad affrontare questi rischi, anziché coccolarli preparandogli un futuro tranquillo a base di raccomandazioni, stanno adottando strategie lungimiranti. Chi si mobilita nel volontariato, per creare una società meno dura con i deboli, lavora per depotenziare l'accumulo di risentimento e rancore che è un terreno di coltura della microcriminalità violenta. Chi si impegna nella difesa dell'ambiente prepara un nuovo modello di sviluppo che sarà la nostra esportazione più preziosa verso i paesi emergenti. Chi dedica le proprie energie a diffondere una cultura delle regole, del rispetto della legalità, non è un idealista ingenuo: al contrario, semina i germi di un'etica sociale adeguata ad affrontare la competizione internazionale, in questa nuova fase in cui la globalizzazione deve incorporare più regole per sopravvivere alla sua crisi."