giovedì 29 aprile 2010

VAMOS A GANAR EN MADRID!

mercoledì 28 aprile 2010

Posta Elettronica Certificata

Arriva finalmente anche per i privati la cosiddetta PEC (posta elettronica certificata), ossia la casella che fornisce un valore legale alle mail mandate, in quanto le assimila alle raccomandate.
La PEC, obbligatoria già da tempo per le imprese, i professionisti e gli enti pubblici, permetterà ai cittadini di risparmiare tempo ed evitare le file con un semplice clic del mouse.
Credo che sia una grande innovazione consentire finalmente ai privati cittadini di comunicare in maniera rapida ed economica con le pubbliche istituzioni. Così, tutto contento, sono andato sul sito indicato (Link) per attivare la mia bella casella certificata.
Risultato:

Navigando su internet ho trovato che tantissime persone non sono riuscite ad attivare il servizio poiché il sito è andato in tilt a causa del grande numero di contatti nel giorno di lancio.
Si lancia un servizi in pompa magna e quali sono i numeri? 400 mila contatti e solo 25 mila registrazioni. Come mai? Poste Italiane e Telecom Italia hanno già cominciato a scusarsi, adducendo come giustificazione l'effetto sorpresa: non si aspettavano cosi tante visite. Hanno tuttavia promesso il potenziamento dei sistemi per evitare i rallentamenti creatisi il primo giorno. 
Speriamo.

lunedì 19 aprile 2010

Rendimenti YTD Borsa Italiana

I rendimenti YTD sono i rendimenti conseguiti dai titoli o dai fondi nell'arco temporale che va dall'inizio dell'anno (1 gennaio) fino alla data considerata.
La tabella mostra i rendimenti YTD conseguiti dai maggiori titoli quotati sul mercato borsistico italiano alla data del 19 aprile 2010.
Il rendimento YTD dell'indice FTSE MIB è stato -2,28%.
Risulta interessante notare che la quasi totalità dei titoli bancari e assicurativi (a esclusione di Ubi Banca) ha conseguito dei rendimenti negativi. L'altra faccia della moneta è costituita invece da STM (IT) con +20,2% e SAIPEM (utilities) con +18,7%.

La tabella successiva mostra il rendimento YTD dei dieci indici settoriali FTSE Italia.



Il settore finanziario ha registrato un rendimento negativo pari al 7,3%, mentre gli indici settoriali Salute e Tecnologia hanno ottenuto una performance positiva a doppia cifra.

Volare si o volare no?

Sono ormai 5 giorni che i cieli dell'Europa  sono bloccati a causa della nube creatasi in seguito all'eruzione di un vulcano islandese dal nome impronunciabile.
Le conseguenze di questo blocco si stanno rivelando devastanti: persone bloccate che non riescono a partire, merci (soprattutto alimentari) che non possono essere distribuiti, compagnie aeree a terra che perdono milioni di dollari al giorno ecc...

Corriere: foto nube

Sono proprio quest'ultime a lamentarsi del blocco predisposto dalle Autorità di vigilanza, che costringe loro a lasciare i propri velivoli a terra e perdere milioni e milioni di dollari. 
Nella giornata di ieri KLM e Lufthansa hanno effettuato alcuni test mandando in cielo alcuni loro aerei (fortunatamente senza passeggeri) per valutare gli effetti che le ceneri che compongono la nube possono avere sui velivoli. I test "ovviamente" sono andati bene, ossia le compagnie hanno dimostrato che gli effetti della nube sono trascurabili e che è possibile volare tranquillamente. Conclusione: le Autorità hanno reagito in maniera eccessiva e hanno messo in essere misure giudicate troppo precauzionali. 
In seguito a questi test è scoppiata la polemica, con le compagnie che accusano le Autorità di avere preso le decisioni sulla base di informazioni non reali e su dati presunti, causando miliardi di perdite per le economie europee. Le compagnie infatti sostengono, grazie alle prove effettuate, che non esistono pericoli per la sicurezza dei voli.

Secondo la mia opinione, benissimo hanno fatto le Autorità a fermare i voli e ad adottare un atteggiamento prudenziale. Non si può scherzare sulla sicurezza e credo sia giustissimo vietare i voli quando non si è in grado di garantirla ai passeggeri.
Se fosse caduto qualche aereo (mettiamo le corna) chi se la sarebbe presa la responsabilità? Avremmo letto qualche triste comunicato da parte di una qualche compagnia aerea nel quale si scusano e si dispiacciono per il tragico evento?
Inoltre, leggendo varie interviste (Guido Visconti, Università dell'Aquila e Massimiliano Lanz, Politecnico di Milano) si trovano posizioni differenti e contrastanti. In caso di incertezza meglio lasciare gli aerei a terra.

mercoledì 14 aprile 2010

«È chiaro che le banche più grosse del nord avranno uomini nostri a ogni livello. La gente ci dice prendetevi le banche e noi lo faremo»


Qualcuno mi spiega questa frase di Bossi?
Chi è che dice alla Lega di prendersi le banche?

giovedì 8 aprile 2010

Rischio alto tasso alto




Rischi elevati, tassi elevati. A questa regola non sfuggono neanche i governi: le nazioni che sono considerate maggiormente rischiose devono corrispondere un rendimento più elevato agli investitori per poter collocare le proprie obbligazioni. 

E' il caso della Grecia, i cui titoli decennali hanno registrato il massimo picco da quando è stato introdotto l'Euro, ossia un tasso di rendimento di oltre il 7,5%. Considerando che il tasso di rendimento di un titolo di stato di pari durata di un Paese considerato affidabile come la Germania è del 3,09%, risulta uno spread di oltre 400 basis point.
I tassi riflettono la situazione economica e finanziaria della Grecia: gli ultimi dati evidenziano un rapporto deficit/PIL di quasi il 13%, mentre il Patto di Stabilità prevede un valore inferiore al 3%. 
L'obiettivo per il 2010 è di ridurre l'indice a 8,7% anche se a detta di molti pare irrealizzabile, soprattutto visto l'elevatissimo tasso di interesse che non aiuta di certo a ridurre la spesa.

La drastica situazione greca può essere analizzata anche osservando i premi che un investitore deve pagare per stipulare i credit default swap, ossia i strumenti derivati utilizzati per coprirsi dal rischio di default del debitore.
Il costo per assicurare il debito greco attraverso un cds ha toccato i 466 punti base, ossia si deve pagare il 4,66% dell'importo che si vuole assicurare. Ciò equivale a pagare 466.000 dollari per assicurare 10 milioni di dollari di debito. Nel 2008 ne bastavano 7.000.

Rendimenti dei titoli di Stato 10 anni


sabato 3 aprile 2010

Fondi VS ETF: India

L'India e la Cina rappresentano un'opportunità che può portare molte soddisfazioni agli investitori che allocano in questi mercati finanziari una parte del proprio patrimonio. Gli indici geografici MSCI, utilizzati come benchmark per monitorare l'andamento di un comparto, evidenziano infatti che le performance realizzate nel 2009 sui mercati indiani e cinesi sono state di gran lunga migliori rispetto alla media.
Anche il piccolo investitore può sfruttare le opportunità offerte dai mercati asiatici, affidandosi ad un fondo comune o acquistando un ETF. Questi due strumenti hanno diverse caratteristiche: 
  • l'ETF replica fedelmente un benchmark, realizzandone lo stesso rendimento, mentre il fondo comune viene solitamente gestito in maniera attiva ponendosi l'obiettivo di battere un parametro di riferimento;
  • l'ETF presenta minori costi di sottoscrizione rispetto al fondo, in quanto quest'ultimo comporta maggiori oneri di gestione.
Proviamo ad analizzare i rendimenti e i costi conseguiti dai fondi comuni e dagli ETF per valutare la convenienza di uno o dell'altro strumento.

Dal database Morning Star sono stati estratti tutti i fondi specializzati che investono nel mercato indiano. Il cluster di fondi presenta una performance media di circa 83,5% (MSCI INDIA +91,5%) con un massimo di 126,2% e un minimo di 67,4%. Il TER (total expenses ratio) medio dell'insieme è di 2,1%. 
Possiamo subito notare che il rendimento medio dei fondi è stato inferiore al rendimento conseguito dal benchmark MSCI INDIA: la maggior parte dei fondi presi in analisi non è stata in grado di gestire il fondo in maniera tale da giustificare gli oneri di gestione pagati dai sottoscrittori. 

L'ETF di Lyxor ancorato all'indice MSCI INDIA ha conseguito, nel 2009, una performance pari a +89% presentando commissioni totali pari a 0,85%.

Il rapido confronto tra i fondi e l'ETF mostra chiaramente che quest'ultimo comporta minori oneri in capo al sottoscrittore e un rendimento superiore alla maggior parte dei fondi analizzati. 

venerdì 2 aprile 2010

PIL 2009

Il 2009 è stato l'anno in cui maggiormente si sono manifestati i segnali della crisi economica in atto. I Paesi più avanzati hanno registrato pesanti crollo del proprio Prodotto Interno Lordo.

Gli Stati Uniti (-2,4%) e il Giappone (-5%), pur registrando una contrazione del PIL che non si vedeva dal 1946, sono riuscite a mantenere il 1° e il 2° posto nella classifica del PIL. Al terzo posto si posiziona la Cina (+9,5%), che supera la Germania (-5%).

Focus on: Cell Therapeutics

Difficilmente si può trovare un titolo più volatile e più sensibile alle dichiarazioni e alle indiscrezioni di Cell Therapeutics (CTIC), società americana operante nel settore della ricerca biotecnologica quotata anche sul mercato italiano. Quasi morente a inizio 2009, la società ha ripreso a volare dopo le indiscrezioni sul prodotto principale, il Pixantrone, che sembra capace di combattere in maniera efficace il linfoma di Hodgkin. 
In attesa dell'approvazione del Pixantrone da parte della Food and Drug Administration (il cui responso dovrebbe essere atteso per aprile 2010), il titolo CTIC è letteralmente impazzito, schizzando in alto e in basso a seconda delle indiscrezioni sui vari step necessari per l'approvazione del farmaco.











Il grafico mostra l'andamento del titolo CTIC quotato a Milano nei precedenti 15 mesi.
Il titolo, che quotava 0,05 € a marzo 2009, è schizzato in alto in seguito all'annuncio da parte della società della conclusione dei test clinici e dell'inoltro della richiesta di approvazione da parte della FDA.
Il 2 giugno 2009 il titolo quotava 1,30 € (con punte di 1,46 €), ossia aveva realizzato un 2.500% in soli 90 giorni conseguendo enormi volumi di contrattazione. 
Successivamente il titolo è oscillato parecchio nella banda 0,7 - 1,2 €, realizzando rendimenti altissimi ad ogni step dell'iter autorizzativo e tonfi ogni volta che venivano messe in dubbio le reali potenzialità del Pixantrone.




Il grafico sopra confronta i rendimenti giornalieri del titolo CTIC e dell'indice FTSE MIB. Appare subito evidente l'estrema volatilità del titolo, il quale presenta una deviazione standard dei rendimenti giornalieri di 10,3% contro 1,7% dell'indice.

L'andamento del titolo sembra non poggiare su alcuna valutazione fondamentale della società e risulta eccessivamente sensibile a qualunque dichiarazione o voce di corridoio. Anche lo stesso Pixantrone, che secondo le stime dovrebbe curare 25.000 persone e generare entrate per 1 miliardo di dollari entro il 2014, viene criticato e la sua efficacia clinica messa in dubbio.

giovedì 1 aprile 2010

El Principe!



Pizza e partita dell'Inter (tra l'altro quarto di finale di Champions) rappresentano un connubio perfetto. Ipse dixit