venerdì 2 aprile 2010

Focus on: Cell Therapeutics

Difficilmente si può trovare un titolo più volatile e più sensibile alle dichiarazioni e alle indiscrezioni di Cell Therapeutics (CTIC), società americana operante nel settore della ricerca biotecnologica quotata anche sul mercato italiano. Quasi morente a inizio 2009, la società ha ripreso a volare dopo le indiscrezioni sul prodotto principale, il Pixantrone, che sembra capace di combattere in maniera efficace il linfoma di Hodgkin. 
In attesa dell'approvazione del Pixantrone da parte della Food and Drug Administration (il cui responso dovrebbe essere atteso per aprile 2010), il titolo CTIC è letteralmente impazzito, schizzando in alto e in basso a seconda delle indiscrezioni sui vari step necessari per l'approvazione del farmaco.











Il grafico mostra l'andamento del titolo CTIC quotato a Milano nei precedenti 15 mesi.
Il titolo, che quotava 0,05 € a marzo 2009, è schizzato in alto in seguito all'annuncio da parte della società della conclusione dei test clinici e dell'inoltro della richiesta di approvazione da parte della FDA.
Il 2 giugno 2009 il titolo quotava 1,30 € (con punte di 1,46 €), ossia aveva realizzato un 2.500% in soli 90 giorni conseguendo enormi volumi di contrattazione. 
Successivamente il titolo è oscillato parecchio nella banda 0,7 - 1,2 €, realizzando rendimenti altissimi ad ogni step dell'iter autorizzativo e tonfi ogni volta che venivano messe in dubbio le reali potenzialità del Pixantrone.




Il grafico sopra confronta i rendimenti giornalieri del titolo CTIC e dell'indice FTSE MIB. Appare subito evidente l'estrema volatilità del titolo, il quale presenta una deviazione standard dei rendimenti giornalieri di 10,3% contro 1,7% dell'indice.

L'andamento del titolo sembra non poggiare su alcuna valutazione fondamentale della società e risulta eccessivamente sensibile a qualunque dichiarazione o voce di corridoio. Anche lo stesso Pixantrone, che secondo le stime dovrebbe curare 25.000 persone e generare entrate per 1 miliardo di dollari entro il 2014, viene criticato e la sua efficacia clinica messa in dubbio.

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