venerdì 14 maggio 2010

Start Up

Vi sarà sicuramente capitato di avere una business idea, di reputarla brillante e di sicuro successo ma di averla successivamente accantonata per mancanza di fondi propri o perché la vostra banca di quartiere non vi ha finanziato.
Ebbene, esistono altri strumenti a cui si può ricorrere per tentare di finanziare un progetto e di trasformare un'idea in un prodotto/servizio utile al soddisfacimento dei bisogni, perché ovviamente l'idea che avete in mente è finalizzata a soddisfare un'esigenza corrente o una creata ex novo :)

La prima cosa da fare è sicuramente la formalizzazione dell'idea, ossia trasformare una cosa astratta che avete in testa in una cosa concreta: è necessario quindi predisporre un business plan da presentare ai potenziali finanziatori, nel quale si descriverà accuratamente l'attività che avrà la nuova impresa, senza scordarsi ovviamente di mettere la value proposition, enfatizzando i bisogni e le necessità che il nuovo prodotto/servizio andrà a soddisfare.

Il business plan deve contenere informazioni qualitative e quantitative.
Riguardo il primo punto, si dovranno fornire informazioni sul mercato di sbocco (caratteristiche, dimensioni, segmentazioni, elasticità, concorrenza ecc...) e sui clienti verso cui effettuare le operazioni di marketing. Non scordiamoci ovviamente di descrivere i punti di forza del prodotto/servizio!

Successivamente il business plan deve presentare uno studio di fattibilità:
  • come verrà organizzata la struttura produttiva? 
  • quale sarà l'organizzazione? 
  • quali sono gli investimenti necessari da realizzare?
  • si hanno a disposizione brevetti, licenze e concessioni?
  • chi compone il management team? quali sono le competenze e le skills dei soggetti promotori?
  • qual è la catena del valore e come si rapporterà la costituenda società con le altre?
Una volta individuate le risposte, si passa alla fase quantitativa, cioè buttare giù un paio di numeri che quantifichino le dimensioni del progetto. Si tratta di effettuare un'analisi previsionale in modo da valutare gli aspetti finanziari del progetto e la sua potenziale profitability.
La stesura di un bilancio previsionale che valuti gli effetti dei primi anni di vita dell'impresa è necessario per determinare quali sono i flussi di cassa previsti e a quanto ammonta il fabbisogno finanziario derivante dai costi e dagli investimenti necessari. La stima delle voci del conto economico e dello stato patrimoniale previsionale è soggettiva, ma deve comunque essere realizzata in maniera credibile. Ipotizzare tassi di crescita del fatturato a due cifre in un settore maturo non sarà molto credibile agli occhi di chi valuterà il piano.

Dopo aver inserite tutte le informazioni necessarie per la redazione del business plan, occorre rivolgersi agli investitori che valuteranno attentamente il progetto che gli sottoporrete.
Molto brevemente, questi soggetti possono essere fondi  di venture capital (che raccolgono le risorse finanziarie da una moltitudine di investitori) o soggetti privati molto facoltosi (i business angels).
I fondi di venture capital sono veicoli di investimento appositamente costituiti per intervenire nel capitale sociale di società in via di costituzione o appena costituite, caratterizzate da una brillante business idea e operanti in mercati che crescono a tassi molto elevati. Alcuni di questi fondi privilegiano determinati settori (biotecnologie, IT ecc...).
Una lista di nomi la si può reperire su AIFI (l'associazione italiana del private equity e venture capital).

I business angels sono investitori informali, ossia soggetti privati particolarmente facoltosi intenzionati ad investire in progetti interessanti. Questi possono essere ex - imprenditori che possono offrire anche competenze nel settore.
Scherzosamente i business angels vengono classificati in tre categorie (3F): Friends (amici), Family (famigliari) e Fools (folli).
Come trovare questi angeli? Esiste un network di categoria - IBAN (Italian Business Angels Network) - che raccoglie alcuni nominativi, oppure si devono sfruttare le proprie conoscenze dirette o quelle di soggetti che quotidianamente operano con imprenditori e privati facoltosi (avvocati, notai, commercialisti, consulenti finanziari).

Nessun commento:

Posta un commento