domenica 23 maggio 2010

Tripletta da leggenda

Arriva finalmente anche per noi "giovani" tifosi interisti l'occasione di provare le emozioni suscitate da una vittoria in Champions League. Sono passati 45 anni dall'ultima vittoria, quando la TV era ancora in bianco e nero.
E' stata una stagione incredibile, perché la Coppa dalle grandi orecchie è stata accompagnata da Coppa Italia e Scudetto. L'emozione da treble è stata amplificata inoltre dal fatto che i trofei sono arrivati tutti nel giro di due settimane, le due settimane di maggio che consegnano l'Internazionale FC alla storia del calcio.
La serata del 22 maggio sarà indimenticabile, come esperienza e come prova di forza. Si, perché la "serata" è iniziata alle ore 15, orario di partenza del treno Parma - Milano. All'arrivo, alle 17, si è subito respirata quell'aria da grandi eventi, con un misto di speranza e ottimismo, nascosti da una naturale tensione e scaramanzia.
Il sole ha scaldato i 100mila di Piazza Duomo fino alle 20, lasciando poi il posto ad una leggera brezza che ci ha accompagnato per tutta la durata della partita e per tutto il proseguo della serara/nottata magica: centomila cuori che battevano, centomila voci che cantavano e duecentomila mani che battevano per novanta lunghi, lunghissimi minuti, al termine dei quali c'è stata l'esplosione di gioia e la liberazione dalla tensione, che tuttavia già aveva allentato la sua presa nel corso della partita.
A seguire i festeggiamenti, durati tutta la notte per le strade di Milano e sugli spalti di San Siro. Un'unica onda nerazzurra che si muoveva all'unisono verso lo stadio ha attraverso Milano. 
Canti, cori, bandiere svolazzanti hanno contribuito a rendere particolari quelle ore di festeggiamenti. 
Infine, San Siro. La Scala del Calcio ha tributato il suo saluto alla squadra, arrivata alle 6 di mattina e supportata da trentacinquemila tifosi giunti appositamente nel corso della nottata.
Che dire, una giornata davvero particolare, bella, emozionante ma non esente da critiche. Come i ragazzi pronti a picchiarsi per un nonnulla (quando invece c'è solo da festeggiare), oppure le distese di vetro che hanno tappezzato piazza Duomo e zone limitrofe. O anche tutti i rifiuti che hanno fatto sembrare le Gallerie di Milano una discarica. Centomila e oltre persone non sono facili da gestire. Le conseguenze sono queste.




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